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Continua l’appuntamento con la rubrica di Paolo Belluccio, nella seconda puntata si parla della figura di S. Giuseppe promesso sposo della Beata Vergine Maria. Il suo bastone è venerato da quasi tre secoli, fu rubato in un convento di padri carmelitani del Sussex, in Inghilterra, dove si trovava esposto fin dal XIII secolo.
in questo mese di maggio, da un’idea del giovane salernitano Paolo Belluccio, educatore e creatore di
Sabato santo è il giorno del silenzio, della discesa agli inferi di Cristo e dell’attesa della resurrezione. E’ un giorno per meditare sul silenzio di Dio, ma anche sul nostro silenzio per ascoltare meglio la Sua Parola.
I due discepoli non hanno avuto più fiducia nel Risorto e sono andati via dal gruppo degli apostoli, Gesù li ha raggiunti, e li provoca perché siete tristi? Ecco fratelli miei cosa vuole fare la Chiesa con il sinodo, vuole raggiunge i suoi figli che si allontanano dalla Chiesa e vuole che sia Gesù risorto a raggiungerli, perché essi possano sfogarsi e dire del loro malcontento; ma poi deve essere il Signore a riempire il loro cuore di gioia…
In questo tempo, invece, si vuole cancellare Cristo dalla storia. Dall’Europa è venuto un documento con cui si raccomanda di non dire più il tempo del Natale, bisogna dire il tempo delle vacanze. si vuole cancellare Cristo.
Un vescovo che in questi giorni ha ricordato che il bambino Gesù non è babbo natale e sui giornali si è subito gridato all’invettiva contro il babbo natale.
Non siamo soli, ma uniti a tanti fratelli e sorelle sparsi sul nostro pianeta, con l’unico intento di fare esperienza sinodale, cioè di “camminare insieme”.
Infatti la parola “sinodo”, significa “camminare insieme”, camminare sulla stessa strada.
Un grande dono c’è stato dato, la legge di Dio, per cui Mosè dice al suo popolo, non c’è un popolo più intelligente e più saggio di noi perché noi possediamo la legge e sentiamo che il Signore è vicino a noi: questo diceva Mosè.
I farisei, gli scribi, hanno invece trasformato il precetto dell’amore di Dio in lavatura di mani e di bicchieri e di stoviglie; tutte cose che non cambiano l’uomo ma rischiano di deformare il dono che Dio ci dona in tutte le cose.
L’apostolo Andrea ci contagi con la sua testimonianza e ci ottenga la grazia di essere veri discepoli di Cristo, disposti a seguirlo e ad annunciarlo ai fratelli, ma fino a quando non c’è un vero innamoramento del cuore per lui, noi facciamo delle pratiche religiose, dei riti, ma non saremo capaci di lasciare tutto e dare la vita per lui.
L’apostolo Andrea ci ottenga il dono di numerose e sante vocazioni: giovani generosi disposti a lavorare per il regno di Dio.
L’apostolo Andrea ci accompagni nel cammino e ci ottenga grazia e benedizione per tutti. Amen.
Signore Gesù aiutaci a comprendere il mistero del tuo ineffabili amore perché senza di te non possiamo vivere pienamente; fa che ci nutriamo di te per rimanere con te e vivere per te; rendici attenti, accoglienti, generosi, solidali, verso i nostri fratelli e sorelle; insegnaci a diventare persone che sanno rendere grazie e diventare come del pane spezzato e condiviso.
Carissimi confratelli presbiteri diaconi carissimi fratelli e sorelle consacrati nella vita religiosa seminaristi fratelli e sorelle della nostra madre Chiesa diocesana ci ritroviamo oggi nella nostra Cattedrale cuore della Chiesa diocesana per la celebrazione della Messa Crismale, epifania dell’unità della Chiesa locale radunata attorno al pastore e viviamo questa liturgia sentendoci uniti alla cattolicità e all’universalità della Chiesa.
Il gruppo del CTC formula l’augurio sincero di buon compleanno al canonico don Luigi Colavolpe, sacerdote zelante della Santissima Trinità e della causa di beatificazione di Mons. Marini; attento sostenitore delle attività del Centro Televisivo Cattedrale di Amalfi di cui è fondatore, coordinatore e guida, morale e spirituale. AUGURI don Luigi il Signore custodisca il suo umile servo, in salute e santità.
La liturgia di oggi e la bibbia ci rivelano che Dio è amore ed è questa la definizione più bella di dio e il suo amore si è manifestato con la venuta di suo figlio nel mondo, non siamo stati noi ad amare dio ma è lui che ha amato noi e ha mandato suo figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Dio è la sorgente dell’amore, Dio è generosità assoluta e benevolenza infinita, noi siamo amati da Gesù e abbiamo il dovere di amare come lui ci amati.