Pietà Signore, rigeneraci con la tua parola

Abbiamo iniziato questa Santa Eucaristia cantando insieme “kyrie eleison, Signore abbi pietà di noi”; ed è questo il sentimento che dobbiamo far crescere nel nostro cuore, il Signore deve avere pietà di noi, perché noi non apprezziamo i doni che il Padre dei cieli ci fa.

Un grande dono c’è stato dato, la legge di Dio, per cui Mosè dice al suo popolo, non c’è un popolo più intelligente e più saggio di noi perché noi possediamo la legge e sentiamo che il Signore è vicino a noi: questo diceva Mosè.
I farisei, gli scribi, hanno invece trasformato il precetto dell’amore di Dio in lavatura di mani e di bicchieri e di stoviglie; tutte cose che non cambiano l’uomo ma rischiano di deformare il dono che Dio ci dona in tutte le cose.

Anche oggi assistiamo a quanto sta avvenendo nel mondo, ma perché? Perché non si mette in pratica la parola di Dio, non si vuole ascoltare la legge di Dio che ci dice, siamo tutti quanti fratelli, che tutti dobbiamo volerci bene come lui ci vuole bene; e lo ascoltiamo tante volte ma non lo mettiamo in pratica: ecco perché il Signore deve avere pietà di noi.

Avviciniamoci all’altare, avremo la fortuna non solamente di sentire vicino il Signore perché lo invochiamo; lì il Signore lo possiamo avere nel nostro cuore; lui deve rigenerare il nostro spirito non basta all’esterno dell’uomo, ma è l’interno dell’uomo che deve essere rigenerato ed è solo per opera di Dio.

Abbi pietà di noi Signore, rigeneraci con la tua parola.


(dall'omelia della Santa Messa Capitolare del 29.8.2021, celebrata nella Basilica Cattedrale di Amalfi, dal canonico don Luigi Colavolpe)

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