La croce cattedra di Cristo

La liturgia della Domenica delle Palme e della Passione del Signore unisce insieme la commemorazione dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e l’annuncio della sua passione, un omaggio a Cristo nostro Signore.

Il racconto della passione invita a riflettere sulla vicenda di alcuni personaggi della narrazione con tutto il loro carico di coraggio e di codardia, di fedeltà e di tradimento, di coerenza e di contraddizione, di amore e di odio. Significative sono le figure di Giuda e di Pietro, entrambe dei dodici: l’uno tradisce l’altro rinnega; l’uno passa dalla parte degli oppositori, l’altro rivela tutta la sua fragilità. In Giuda riconosciamo il traditore in potenza che è in ciascuno di noi. In Pietro le nostre paure, le nostre debolezze e la poca fede; ci sono altri personaggi minori la donna di Betania che unge Gesù con olio profumato; Simone il cireneo che aiuta a portare la croce; il centurione che riconosce Gesù figlio di dio; le donne che stavano ad osservare tra le quali c’è Maria Maddalena, Giuseppe d’Arimatea che lo ha deposto nel sepolcro.

Carissimi, fratelli e sorelle, anche noi siamo chiamati a vivere santamente questi giorni ringraziamo il Signore Gesù per la suprema testimonianza di amore; nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per le persone che ama; dalla croce s’impara come si ama in modo gratuito e totale, non ci si sente mai soli, mai abbandonati e ancora s’impara a compiere la sua volontà consegnando la propria vita nelle sue mani. La croce cattedra di Cristo insegna a perdonare sempre; dalla croce si riceve il dono della madre di Dio da accogliere e custodire nella propria vita; dalla croce si riceve la certezza che saremo con lui in paradiso.

Chiediamo perdono per i nostri peccati, le nostre ingratitudini e per le offese al suo amore, meditiamo, contempliamo, riviviamo nella liturgia i santi misteri della passione morte e resurrezione del Signore per risorgere con lui a vita nuova: Pasqua sia un vero passaggio ad una vita trasfigurata dalla presenza del Signore, il ramoscello d’ulivo benedetto sia segno di pace e di riconciliazione.

A tutti auguro, buona settimana santa.

Dall’omelia della Messa Pontificale prefestiva della Domenica delle Palme, celebrata da S.E. Mons. Arc. Orazio Soricelli, nella Basilica Cattedrale di Amalfi il 27 marzo 2021.

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