Quaresima sulle orme di Cristo

Carissimi con il mercoledì delle ceneri si apre il cammino quaresimale segno della penitenza e cammino di conversione, un dono che ci stimola, ci aiuta a camminare in modo rinnovato verso la Pasqua.
Il profeta Gioele invita a non fermarsi all’esteriorità ma ad andare al cuore a convertirsi a cambiare dentro a partire dal cuore; non un cambiamento superficiale esterno esteriore ma qualcosa che ci tocca nel profondo.

Il Vangelo ci presenta tre pilastri fondamentali della pietà farisaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno; gesti autentici solo se compiuti unicamente per piacere a Dio. Gesù infatti ammonisce dicendo di stare attenti a praticare le opere di giustizia davanti agli uomini solo per essere lodati, per essere ammirate, perché il Padre dei cieli tutto ascolta e vede, tutto conosce e ricompenserà secondo il nostro agire.

La parola di Dio leggiamola, meditiamola in famiglia con i gruppi ecclesiali approfondiamola nei centri di ascolto, anche se in questo tempo di pandemia i raduni sono vietati, insieme ai nostri cari meditiamo, riflettiamo, mettiamoci all’ascolto della parola, ritorniamo al Signore, impegniamoci in un cammino serio di verifica di conversione di cambiamento delle nostre scelte.
Intensifichiamo la preghiera, accogliamo i suggerimenti di Gesù, proclamiamo programmiamo qualche digiuno non solo di cibo ma anche di altre cose, come allenamento ascetico per rafforzare il nostro carattere. Apriamo il nostro cuore alla carità, alle opere di misericordia, prestiamo attenzione ai bisognosi, ai poveri ma soprattutto facciamo queste cose e stiamo attenti a non praticarle come Gesù ci ha detto, non per essere ammirati dagli altri.

In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’acqua viva della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. Il digiuno la preghiera l’elemosina come sono presentati da Gesù sono le condizioni è l’espressione della nostra conversione, la via della povertà della privazione: il digiuno, lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito; l’elemosina il dialogo filiale con il padre; la preghiera ci permettono di incarnare una fede sincera una speranza viva una carità operosa.
La fede ci chiama ad accogliere la verità e diventare testimoni davanti a Dio e davanti a tutti i nostri fratelli e sorelle.
Lasciamoci raggiungere dalla parola di Dio e scopriamo la Quaresima come tempo per credere e ricevere Dio nella nostra vita, di permettergli di prendere dimora presso di noi, affinché ci consenta di continuare il nostro cammino nell’attuale contesto di preoccupazione in cui viviamo e in cui tutto ci sembra fragile e incerto. Parlare di speranza potrebbe sembrare una provocazione, il tempo della Quaresima è fatto per sperare per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza di Dio e speranza nella riconciliazione.
Diventiamo a nostra volta diffusori del perdono; il Papa dice fratelli nella quaresima siamo attenti a dire parole di incoraggiamento parole che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano. A volte per dare speranza basta anche maniere da persona gentile; basta anche un sorriso, una parola di incoraggiamento più che una parola triste.

Vivere la Quaresima con speranza vuol dire sentire di essere in Gesù Cristo testimoni del tempo nuovo; significa ricevere la speranza di Cristo pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi.
Ed infine la carità vissuta sulle orme di Cristo.
La compassione verso ciascuno; la carità in questo mondo è la più alta espressione della nostra fede, della nostra speranza. La carità si rallegra nel vedere crescere l’altro, la carità può costruire un mondo nuovo, la carità da un senso alla nostra vita: il poco se condiviso con amore non finisce mai di vivere. La Quaresima di carità, vuol dire prendersi cura di chi si trova nelle condizioni di sofferenza, di abbandono, di angoscia a causa anche della pandemia.

Cari fratelli e sorelle ogni tappa della vita è un tempo per credere sperare ed amare, questo appello a vivere la quaresima come percorso di conversione, preghiera, condivisione dei nostri beni, ci aiuti a rivisitare la nostra memoria comunitaria e personale. La fede che viene da Cristo vivo, la speranza anima dal soffio dello Spirito, l’amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre.
Tra poco le ceneri saranno cosparse sul nostro capo, è un segno di buona volontà, compiamo il primo passo per camminare verso la Pasqua, non sprechiamo questo dono del Signore, siamo attenti vigilanti ascoltiamo la parola e facciamo opera di conversione.

dall’omelia della Santa Messa Pontificale del Mercoledì delle Ceneri, celebrata nella Basilica Cattedrale di Amalfi, da S.E.Rev. Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni.

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